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Immagine del redattoreLaura Spadoni

Lavorare nella comunicazione digitale? Tutt'altro che "Easy e Glam", désolée Emily!


Bonjour Emily e benvenuta a Roma!


Ah, la città eterna, dove ogni angolo sembra un set cinematografico, le stradine in centro sussurrano storie millenarie e dove, mi spiace deluderti, nessuno di noi indossa tacchi a spillo 14 per recarsi in ufficio.


Tralasciando la questione Sanpietrini, che potrebbe rivelarsi un gran bel ostacolo per la buona riuscita della tua passerella verso l'Agence nel cuore di Trastevere, qui a Roma a limitare il tuo racconto naïf della nostra professione, è per lo più la nostra piena consapevolezza di cosa voglia dire vraiment operare nell'ambito dei social media e della comunicazione di brand.


Seppur tutt* siamo rimast* affascinat* dalla edulcoratissima versione Easy e Glam dell'essere Noi che hai saputo dipingere nella tua serie, permettimi comunque - ad onor del vero - di elencarti la mia lista degli hashtag #Perché il tuo approccio e le tecniche che adotti non potrebbero mai funzionare nella vita vera.


Lo so, con questo tono ricordo un po' Silvie costretta in ufficio il lunedì mattina alle ore 9.00, ma che dire, C'est la vie 👇


#RealityCheck: la Routine non è così Chic


Partiamo dall'aspetto più banale. Mentre tu trascorri buona parte della giornata lavorativa in giro per città da sogno, pranzando in bistrot chic, sorseggiando cham-pere e immortalando le tue #ViewOfTheDay (che appena posti diventano virali), noi Social Media Manager e Specialisti della Comunicazione appartenenti al mondo reale ci svegliamo al mattino sapendo che dovremo correre più veloce degli algoritmi e delle loro fluttuanti e repentine variazioni, lottare contro la convinzione che i contenuti scritti e diretti dalle IA non possono sostituire il nostro operato mentre facciamo i conti con la onnipresente e fastidiosissima infiammazione del trapezio, quella che fa capolino a fine serata per rimproverarci delle troppe ore trascorse chini davanti a un pc, intenti a organizzare minuziosamente ogni minima sfaccettatura del nostro lavoro.


#Vive la Strategie, non i colpi di genio (ouì, sono due cose diverse!)


Emily, tu non sviluppi piani di comunicazione. Ti basta prendere parte ad un meeting, intervenire senza prima concordare quanto dirai con il tuo team e sfoggiare il tuo miglior sorriso per far innamorare i clienti di progetto, idea creativa e messa a terra. Ti basta esordire con "Io ho un'idea..." e bam! Approved e senza alcun limite di budget. Nessuna contrattazione, presentazioni di 150 slide e brainstorming di 16 ore. E' necessario un brevissimo intervento di pochi minuti ed ecco che l'idea si trasforma in un successo assoluto.


Mettere dei materassi in giro per Parigi? Génial! Senza alcuna autorizzazione? Parfait! Senza definire alcun tipo di KPI? bien sûr!


Ma la vita reale è ben altro: esistono le analisi di mercato, la definizione del target, l'allineamento con gli obiettivi di business, il setting dei KPI, la definizione del funnel di conversione, l'approvazione dei materiali di comunicazione e le autorizzazioni a procedere, il tutto condito con una gran dose di persuasione diplomatica.


La magia del marketing e della comunicazione non sta nella fortuna o nella spontaneità. La vera magia sta nel lavorare duramente per ottenere risultati concreti e duraturi.


#InstaViralità? Un sogno irrealizzabile!


Qualunque campagna tu decida di attivare attraverso gli account social dei tuoi clienti, questa diventa subito virale. Pensi a un hashtag creativo, lanci un filtro, trovi una location esclusiva per ospitare l'evento di inaugurazione e voilà: l'iniziativa è subito sulla bocca di tutti.


Ma cara Emily, la viralità istantanea sui social media è un po' come il mito dell'alchimista: estremamente affascinante, ma raramente reale. Nonostante alcuni contenuti possano sembrare esplodere dal nulla, la verità è che dietro ogni "fenomeno social", esiste una combinazione di strategia, tempismo, e un pizzico di fortuna.


Ci sono diverse ragioni per cui la viralità immediata nel nostro mondo non può mai essere garantita:

  1. Saturazione dei contenuti: Ogni giorno, miliardi di contenuti vengono condivisi sui social media. L'algoritmo di ogni piattaforma deve così decidere cosa mostrare a chi, in base a fattori come l’engagement, i trend e i comportamenti degli utenti. Anche i contenuti migliori possono restare invisibili senza un boost iniziale.


  2. Algoritmi mutevoli: Le piattaforme social cambiano continuamente i loro algoritmi. Ciò che funzionava ieri potrebbe non funzionare oggi, e noi professionisti del settore dobbiamo stare al passo con queste modifiche e adattare le nostre strategie di conseguenza.

  3. Audience diversificata: Ogni pubblico ha interessi, tempi e modalità di fruizione diverse. Ciò che fa impazzire una nicchia potrebbe essere irrilevante per un’altra, rendendo più difficile colpire immediatamente un vasto target. Di successo è perciò un contenuto che prende tanti like o un contenuto che prende i like e conquista la fiducia e l'interesse delle persone giuste?

  4. Engagement genuino vs. hype momentaneo: Anche se un post può esplodere temporaneamente, mantenere quell'attenzione e trasformarla in una relazione duratura con il pubblico richiede un approccio costante e studiato.



#Conclusione: C'est la vie... ma quelle vie merveilleuse!


Nonostante il glamour sia raro, e che più spesso mi trovi in pantofole che su tacchi alti, non posso darti torto quando dici che ami il tuo lavoro e non puoi vivere senza.


La nostra professione è un equilibrio unico tra strategia e creatività, ed è proprio questo che la rende così affascinante. Da fuori può sembrare semplice e spontanea, ma in realtà è molto di più.


Lo specialista della comunicazione deve capire il pubblico, conoscere i trend, interpretare dati, gestire crisi, mantenere la coerenza del brand e, soprattutto, essere sempre sul pezzo.


È faticoso perché ogni singola parola, messaggio, azione deve essere scelta con cura.


E' richiesto un costante bisogno di rinnovarsi e di trovare nuove idee per catturare l'attenzione in un mondo in cui siamo sommersi da informazioni. E poi ci sono le scadenze serrate, le revisioni infinite e le esigenze che cambiano all'ultimo minuto.


Ma è proprio questa sfida che lo rende il lavoro più divertente e creativo. Ogni giorno è diverso, e l'energia viene proprio dalla necessità di pensare fuori dagli schemi, di inventare modi innovativi per raccontare una storia o promuovere un prodotto. Sei sempre connesso al mondo, ai trend e alla cultura pop, e puoi dare sfogo alla tua immaginazione per rendere anche i messaggi più flat intriganti.


Inoltre, lo specialista della comunicazione ha il potere di influenzare come le persone percepiscono il mondo, i marchi e le idee. Questo porta una grande soddisfazione, soprattutto quando capisci che le tue strategie funzionano e che i tuoi contenuti riescono a coinvolgere e far riflettere.


Al netto di tutto questo, e seppur su molte cose non ci troviamo d’accordo, c'è una cosa che j’adore di te, Emily. Sicuramente i tuoi outfit ma, ancor più la tua cover, che ovviamente… è anche la mia.


À bientôt!



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