Ogni marketer dovrebbe avere un modello da imitare. Il mio è Beth Harmon.
Se ti stai chiedendo chi diavolo sia Beth Harmon, non affaticarti a cercare tra i Ted speaker e gli autori più influenti del settore: Beth Harmon non esiste.
Non fraintendermi, questo non vuol dire che io non abbia un modello e che ti sto suggerendo fra le righe di non averne uno, anzi, tutto il contrario. Il mio archetipo è frutto dell'immaginazione di Scott Frank e Allan Scott, autori della serie tv Netflix che ha fatto breccia nei cuori di molti lo scorso ottobre 2020.
Si tratta di una donna americana prodigio e d'altri tempi, dalle acconciature pompose e amante delle gonne a ruota anni '60, tremendamente appassionata di un mondo prettamente maschile, quello degli scacchi, e orientata verso un obiettivo specifico, misurabile, raggiungibile, per lei molto rilevante e decisamente time-based: diventare campionessa mondiale e conquistare il titolo di leader, spodestando i competitor più difficili del tempo, i temibili russi.
Sì, devo ammetterlo. Ho una passione sfrenata, a tratti preoccupante, per le serie targate Netflix. Tutte le volte che ne viene annunciata una nuova, non posso fare a meno di seguirla fino alla fine, per poi rifletterci talmente tanto su da finire per immedesimarmi...ehm... troppo.
Questa volta, non ho saputo resistere al canto di The Queen's Gambit, la serie nota in Italia con il titolo "La regina degli scacchi" che narra la storia di un'orfana prodigio e del suo duro lavoro per inseguire un grande sogno: diventare la più grande scacchista del mondo.
Ora, giustamente ti starai chiedendo, ma cosa cavolo c'entra questo con il marketing e come potrebbe un personaggio TV impartire lezioni su come operare nel digitale e nel fisico per promuovere il proprio business? Prima di spiegarti il nesso, lasciami fare una distinzione netta tra ciò che è realmente il marketing e cosa invece non lo è, così da rendere più fluido il ragionamento.
Sono in molti a confondere il marketing con le vendite, erroneamente pensando che siano termini intercambiabili, se non proprio la stessa cosa. Chiariamolo una volta per tutte: non è così.
La vendita è il momento esatto in cui avviene lo scambio effettivo tra l’azienda e il cliente: un prodotto o un servizio in cambio di denaro. Il marketing invece è l'insieme di tutte quelle tecniche e strategie che vengono utilizzate per intercettare le necessità o i desideri degli utenti al fine di renderli pronti all'acquisto e più felici dopo essere entrati in contatto con un brand.
Ho divorato in pochi giorni la serie "La regina degli scacchi" e, episodio dopo episodio, non ho potuto fare a meno di convincermi della forte somiglianza tra il gioco degli scacchi e il marketing. In entrambe le sfere sono necessari mente lucida, tanto studio, ricerca, tecnica, intuito, improvvisazione, e per ultimo, non di certo per importanza, una forte strategia per vincere.
Pensaci, in fondo l'obiettivo del marketing e degli scacchi è comune: battere il competitor e conquistare il premio più grande, l'acclamazione e la fiducia del pubblico.
La chiave per vincere? Anche in questo caso, la stessa, ovvero giocare seguendo la giusta strategia.
La chiave del successo nel marketing, così come negli scacchi, è avere una strategia ben definita, essere capaci di pensare sempre con attenzione alla mossa successiva, lasciando spazio all'improvvisazione durante la gestione dell'unplanned e sacrificando qualche pedina lungo il percorso, se strettamente necessario.
Da The Queen's gambit c'è quindi davvero molto da imparare su come impostare la giusta strategia di marketing e su come assumere il giusto mindset per battere gli avversari.
Ecco riassunte di seguito le 5 lezioni di Beth Harmon per essere un marketer migliore.
1. Trova il competitor leader del tuo settore e lavora sodo per essere pronto ad affrontarlo
Di avversari la Harmon di certo ne ha tanti, di competitor solo uno ed è l'imbattibile campione del mondo in carica, il russo Vasily Borgov.
Borgov preferisce la scuola classica al gioco intuitivo e appare solido e tutto d’un pezzo rispetto agli altri avversari di Beth. Di fatto è il miglior giocatore del mondo.
Il tuo competitor invece qual è? E quali sono le sue caratteristiche?
Nel marketing, così come avviene in una partita a scacchi, è inutile fare le proprie mosse solo per rispondere all'avversario, in questo modo sarà sempre lui a controllare la partita. Per questo è importante intercettare il migliore giocatore del tuo settore e giocare sempre di anticipo, sorprendendo e avanzando, là dove non si aspetta.
Segui Beth Harmon e capta il brand leader che condivide la tua vision e porta sul mercato la tua stessa proposta. Studia ogni sua mossa e lavora per fare emergere il tuo elemento differenziante che convincerà il tuo target a scegliere te e nessun altro.
Ritagliati il giusto tempo per essere sempre aggiornato su quello che fanno i tuoi avversari: novità di prodotto, nuovi metodi di comunicazione e canali di acquisizione non devono sfuggirti. Solo così riuscirai a conquistare il cuore e la fiducia del tuo pubblico.
2. Studia i tuoi punti deboli, prima di presentarti alla sfida
Nella serie tv, Beth Harmon è spesso ritratta mentre passa intere giornate a studiare e a sfidare sé stessa davanti alla scacchiera. Il suo obiettivo è quello di individuare le proprie debolezze per trasformarle in opportunità. Lo stesso bisogna che tu faccia con il tuo business: analizza tutto quello che c'è da sapere sul tuo brand e sul mercato in cui operi, non c'è azienda al mondo che non cela un darkside. Ogni progetto, per quanto unico e inimitabile sia, ha i propri punti di debolezza, e sottovalutarli, è la strada che porta con più facilità al fallimento.
Gli avversari sono lì fuori che desiderano la tua stessa cosa: vincere il titolo di leader nel mercato in cui operi.
Per batterli, è necessario porsi le giuste domande, come:
Quali processi possono essere migliorati?
Quali risorse mancano e che tipo di “scompensi” crea questa assenza?
Cosa ci manca rispetto ai competitor?
Come possiamo migliorare il nostro prodotto/servizio?
Quali minacce si celano dietro lo sviluppo della nostra idea e siamo in grado di fronteggiarle con la strategia e i mezzi che abbiamo a disposizione?
Questi sono solo alcuni dei tanti interrogativi che devi porti per evidenziare qualsiasi elemento di criticità che possa danneggiarti e scalare il tuo business con più facilità.
Trovate le giuste risposte, sarai in grado di impostare la giusta strategia per affrontare il tuo vero competitor e, strappargli la vittoria.
3. Una volta in gara, gioca sempre la giusta apertura
Beth Harmon diventa una superstar nel mondo degli scacchi grazie alle sue aperture strategiche, capaci di eliminare gli avversari in meno della metà delle mosse assegnate a ogni concorrente.
Se vuoi davvero attivare una strategia di marketing efficace per il tuo business o la tua azienda, è di vitale importanza partire con il piede giusto. Fissa obiettivi SMART per il medio-lungo termine e pianifica le tue mosse future per raggiungerli senza lasciare spazio all'improvvisazione. Tieni conto di ogni tattica e del valore che essa genera, tratta loro come fossero le pedine sulla tua scacchiera. Non perdere di vista nessun canale a disposizione e ogni possibilità.
Se hai ben chiara la strategia e parti consapevole della rotta che vuoi seguire, sarai anche in grado nel tempo di aggiustare il tiro quando serve, soprattutto quando ti capiterà di sbagliare qualche mossa. Accumulando i giusti dati, sarai in grado sempre di condurre il gioco, mai di subirlo.
4. Segui il tuo intuito e, quando serve, improvvisa senza timore di abbandonare la tua comfort zone
Beth Harmon si aggiudica il titolo di campionessa, non solo perché ha saputo giocare le giuste aperture, ma soprattutto perché ha saputo adattarsi ad ogni circostanza, affidandosi al suo intuito.
Negli scacchi così come nel marketing, non si ha mai la verità in tasca: vince chi è più intuitivo e reattivo.
Il miglior modo per fallire è portare avanti e proteggere un'idea personale o una convinzione fino a fine partita, senza mai mettere in discussione la strategia o adattandola ai risultati di ogni mossa. Ricorda sempre di aggiornare e verificare di volta in volta la tua strategia, anche sacrificando le pedine migliori, quando serve.
Un canale non ha funzionato? Il ToV non è stato efficace? Il visual scelto non ha portato i risultati sperati? La campagna ADS su cui hai puntato tutto è stata un flop?
Sacrifica e vai avanti. Ciò che conta è ripartire sempre dal perché.
Perché ho preso quella decisione in quel momento? Perché il mio avversario sta prendendo questa strada? Perchè il mercato si evolve verso quella direzione? Perché alcuni miei clienti sono insoddisfatti? Perchè quella campagna geniale non ha funzionato?
Saper mettersi in discussione ad ogni mossa, è il modo migliore per tenere le redini del gioco.
5. Non giocare mai da solo, affidati sempre ad un coach o ad una squadra
Prima è la volta del custode del suo orfanotrofio, colui che le ha fatto conoscere il suo amore per gli scacchi. Poi di Benny Watts, il campione delle partite lampo. Beth Harmon nel suo percorso di crescita e formazione non è mai completamente da sola, ma si circonda di persone che, con i giusti consigli, la aiutano a crescere in fretta, intervenendo là dove lei in solitudine non avrebbe potuto o saputo.
Come per gli scacchi, anche nel marketing ogni professionista non gioca mai da solo; al suo fianco ci sono collaboratori fidati che lo aiutano a capire la partita giocata, preparano le controffensive, studiano, con lui e per lui, gli avversari e contribuiscono alla realizzazione e all'attuazione della strategia.
Sii come loro e circondati di collaboratori validi e fidati delle intuizioni di ogni membro del tuo team che, come te, condivide lo stesso obiettivo: vincere.
Ti lascio con il monito di guardare la serie TV "La regina degli scacchi" se ancora non lo hai fatto, per lasciarti ispirare direttamente dal prodotto Netflix, e ti saluto con le parole del grande scacchista Kasparov:
“Gli scacchi sono un unico nesso cognitivo, una circostanza in cui arte e scienza si uniscono nella mente umana e vengono poi raffinate e potenziate dall’esperienza.“
Ti ricorda qualcosa? ! 😉
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